La medicina Ayurvedica
è quella tradizionale utilizzata in India fin dall’antichità e deve essere considerata un sistema terapeutico differente o parallelo a quello comunemente accettato dalla popolazione occidentale.
Di seguito verranno riassunte le principali funzioni terapeutiche del melograno sull’organismo, basandoci sull’interpretazione della medicina ayurvedica.
Nella medicina Ayurvedica i fiori di melograno sono da tempo utilizzati nella cura di patologie cardiovascolari e diabete. Ultimamente, sono stati condotti alcuni studi per verificare l’effetto benefico del melograno sui livelli di colesterolo, trigliceridi, zuccheri nel sangue e pressione arteriosa. I risultati sono stati soddisfacenti e hanno messo in evidenza come la presenza di polifenoli, tannini e acidi organici possa ridurre zuccheri e grassi nel sangue. Inoltre, l’uso di estratti di melograno riduce lo stress ossidativo, uno stato che accompagna sempre le patologie mataboliche e che è responsabile di ulteriori danni a cellule e tessuti.
Altri studi hanno evidenziato, tra le altre proprietà del melograno, quella antibatterica: può essere quindi utile anche nel trattamento di raffreddore, febbre, infezioni gengivali, colite. La corteccia dell’arbusto, in particolare agisce contro la tenia, un diffuso parassita intestinale. Sin dall’antichità il melograno era considerata una pianta vermifuga.
In Ayurveda il succo di melagrana allevia l’infiammazione dello stomaco, se addizionato con un po’ di zucchero è un buon rinfrescante di tutto l’organismo; la scorza del frutto, per il suo potere astringente, è utilizzata nel combattere la dissenteria, mentre la radice e la corteccia sono impiegati come tenifugo. La polvere dei fiori secchi presa insieme allo zucchero Sharkara (lavorazione particolare ayurvedica dello zucchero di canna) allevia la tosse.
L’infuso di fiori viene utilizzato, invece, come aiuto contro la dissenteria. (Tisana al melograno)